L'isola di Ferdinando


L’isola di Ferdinando è una collana di libri di linguistica nei quali il dato sperimentale si fa verifica metodologica di un punto di vista teorico. Sono libri agili. Parlano chiaro ma non al prezzo di occultare la complessità. Si prestano per vocazione a un uso didattico che, avanzato o elementare che sia, mira alla qualità. Accompagnano nella sua formazione chi, amando nella lingua l’espressione umana, non si accontenta del già detto né di accodarsi a un andazzo ma vuole condividere esperienze vive di ricerca.

Coordinamento editoriale Heike Necker

Comitato scientifico
Josep Alba-Salas (Holy Cross, Worcester, Mass.)
Marie-José Béguelin (Université de Neuchâtel)
Marina Benedetti (Università per Stranieri di Siena)
Delia Bentley (The University of Manchester)
Adam Ledgeway (University of Cambridge)
Bruno Moretti (Universität Bern)


Jacqueline Giry-Schneider, Sintassi nascosta degli aggettivi. Spunti dal francese, Edizioni ETS, Pisa 2017, pp. 116, € 12, ISBN 9788846746948 (IdF 6)

Chi ha curiosità semantiche e sintattiche trova in questo libro fatti inattesi. E trova ingegnose soluzioni per intenderli o per cogliere quali sono le difficoltà che s’incontrano nella loro descrizione sperimentale. A fare da palestra per questo esercizio d’operosa intelligenza linguistica sono aggettivi francesi. Non farà fatica a coglierne gli usi anche chi non ha grande pratica di quella lingua. Essi sono intuitivamente comparabili con dati italiani. L’impegno in una classificazione lessico-sintattica quasi esauriente degli aggettivi francesi sta alla base di questo divertimento, le cui pagine svelano ciò che nella lingua resta ordinariamente celato: le correlazioni, varie e stupefacenti, tra significati e significanti.

Personalità di spicco del gruppo di studiose e studiosi che Maurice Gross raccolse intorno a sé per affrontare l’impresa di descrivere congiuntamente e in modo esauriente lessico e sintassi del francese, JACQUELINE GIRY-SCHNEIDER ha insegnato linguistica all’Université Paris 8. Il suo contributo all’elaborazione teorica della nozione di verbo supporto è stato decisivo. Fondamentali sono state le verifiche descrittive che ne ha procurato su grande scala: Les nominalisations en français del 1978 e Les prédicats nominaux en français del 1987. Da qualche anno, in collaborazione con Éric Laporte, ha rivolto la sua attenzione all’aggettivo. Questo libro dice della qualità e del rilievo del suo nuovo interesse.


Carol G. Rosen e Nunzio La Fauci, Ragionare di grammatica. Un avviamento amichevole, Edizioni ETS, Pisa 2017, pp. 120, € 12 ISBN 9788846746931 (IdF 5)

Un avviamento pratico all’argomentazione grammaticale: ecco cos’è questo libro. Lungo le sue pagine, compaiono relazioni grammaticali, diatesi, accordi, ausiliari e molti altri temi. Nella prima parte, protagonista è l’italiano. Nella seconda, si spazia in un’area di ricerca più aperta e varia e due classiche questioni di sintassi inglese chiamano in causa italiano, georgiano, tiwa meridionale e choctaw. Il volume è offerto a Ignazio Mauro Mirto per i suoi sessanta anni ed è proposto, per un uso didattico diretto o indiretto, a chi, come lui, impartisce un insegnamento in cui la grammatica ha parte importante. Testimonia caldi rapporti di amicizia e, con un invito a partecipare all’amichevole ragionamento, mira a estenderli a chi, per studio o curiosità, gli si avvicina.

A CAROL G. ROSEN si devono contributi importanti alla ricerca sintattica, sviluppati nel quadro della Grammatica Relazionale. Dal giardino della sintassi, una raccolta di suoi saggi dedicati all’italiano, ha inaugurato questa collana, che NUNZIO LA FAUCI ha promosso e dirige.


Ignazio M. Mirto, Maniere di fare. Lessico e sintassi, Edizioni ETS, Pisa 2015, pp. 78, € 10 ISBN 978-8846742780 (IdF 4)

In quattro capitoli (e un’appendice), questo libro mette in luce aspetti delle costruzioni con fare di norma trascurati anche negli indirizzi di studio tradizionalmente attenti alla sintassi dei verbi supporto. L’autore mostra, per es., come piccole variazioni di elementi grammaticali producano in tale area importanti cambiamenti di valore di intere espressioni. Un conto, infatti, è fare canoa o palestra; un conto completamente diverso è fare canoe o palestre. Nelle descrizioni che qui se ne propongono, fenomeni del genere e altri, come la crescita del numero di funzioni che si registra sempre in una costruzione con supporto, quando la si confronta con una costruzione verbale semplice, mettono in luce rapporti con questioni e àmbiti del lessico e della sintassi che lo studio delle costruzioni con verbo supporto deve attrezzarsi ad affrontare.

IGNAZIO MAURO MIRTO, PhD in Linguistica generale (Cornell University, Ithaca, New York State), insegna all’Università di Palermo. Per ETS ha già pubblicato The Syntax of the Meronymic Construction (1998), Fare. Elementi di sintassi (2003, con Nunzio La Fauci) e, come curatore, la miscellanea Le relazioni irresistibili (2014).


Prisma Levi, a cura di Heike Necker, Edizioni ETS, Pisa 2015, pp. 96, € 12 ISBN 978-884674168-4 (IdF 3)

Primo Levi è un classico e la sua opera ha un posto nel panorama della letteratura mondiale. Essa ha investito un tempo e un luogo riassunti nel nome di Auschwitz e cruciali nella definizione di un’epoca. Il rilievo di tale opera, consapevole di un umanesimo lacerato ma indispensabile, viene tuttavia dal modo con cui la parola di Levi è sorta da Auschwitz e ha poi elaborato ciò che ne è seguito, da molteplici punti di vista. L’esperienza di Levi ha così trovato forma in una parola prismatica e, suggerisce Nunzio La Fauci aprendo questo libro, è divenuta un prisma atto a scomporre ogni discorso sull’uomo e a verificarne il valore, come in un esperimento.
In quattro capitoli densi e metodologicamente innovativi, la parola di Primo Levi è qui fatta oggetto di un’attenzione amorevole e rigorosa. Anna Baldini riferisce dell’ironico rapporto che egli intrattenne con se medesimo come scrittore. Nunzio La Fauci dice dello spirito schiettamente sperimentale con cui, alla prova della fame, gli si prospettò il Lager. Liana Tronci porta alla luce il modo franto e allo stesso tempo regolare con cui egli mise al presente il resoconto della sua esperienza. Nunzio La Fauci e Liana Tronci esplorano, per concludere, le multiformi fattispecie sotto le quali in quel resoconto gli venne fatto di scrivere “io” e, in modo più complesso, “noi”.
Un libro per chi, leggendo Primo Levi (o rileggendolo), aspira a penetrare in un’espressione forse più articolata e profonda di quanto si sia finora ritenuto.



Apollonio Discolo, La musa di Saussure, Edizioni ETS, Pisa 2013, pp. 120, € 12 ISBN 978-884673565-2 (IdF 2)

Il suo devoto è svanito un secolo fa. Da allora, la musa di Saussure (si dirà la linguistica?) è apparsa qui e là, fugacemente. La sua inarrivabile acutezza, la sua bellezza arcana hanno incantato chi l’ha intravista. A chi firma queste pagine è parso talvolta d’incrociarla, per caso e fuori dei luoghi canonici. Ha provato allora a fermare quei momenti in prose brevi ed estemporanee, quasi fossero istantanee colte al volo per diletto e per serbare degli ipotetici incontri una memoria, anche sfocata, anche approssimativa.


APOLLONIO DISCOLO è comparso nel web alla fine del 2005. Ha o, forse meglio, è un blog dedicato all’espressione, pensato e scritto, per la massima parte, in una lingua non comune: l’italiano


Carol G. Rosen, Dal giardino della sintassi. Florilegio grammaticale italiano, Edizioni ETS, Pisa 2012, pp. 119, € 12 ISBN 978-884673307-8 (IdF 1)

Tre scritti esemplari d'uno sguardo fresco, accattivante e originale alla sintassi italiana, considerata a partire da suoi caratteri importanti: costruzioni causative e participiali; verbi ausiliari, modali, seriali, con particella. Un accostamento teorico, fin qui poco conosciuto in Italia, capace di descrivere e di spiegare fatti linguistici in modo tanto profondo quanto aperto ad una larga comparazione. Un invito di pacata ragionevolezza a una chiarezza geometrica nell'argomentazione scientifica che merita di essere ascoltato.

CAROL G. ROSEN ha insegnato Linguistica e Romanistica a Cornell University (Ithaca, N.Y.) ed è una figura di spicco del dibattito scientifico contemporaneo. La sua ricerca, inscritta nel quadro teorico della Grammatica Relazionale, ha trovato nella sintassi italiana la migliore palestra, con una costante e feconda interazione tra scoperta di dati sperimentali pregnanti e profonda riflessione teorico-tipologica. Esemplare, in proposito, l'ampio saggio Unions as Multi-Predicate Clauses, scritto in collaborazione con William Davies e comparso su «Language» nel 1988. Insieme con David M. Perlmutter, Carol Rosen ha curato il volume miscellaneo Studies in Relational Grammar 2 (1984) e tra le sue pubblicazioni si segnalano il volume The Relational Structure of Reflexive Clauses: Evidence from Italian (1981/1988) e il recente manuale Romance Languages: A Historical Introduction (2010), scritto con Ti Alkire.